quaderni di usabilità TILS: Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli

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Panoramica dello stato dell’arte sull'usabilità
Definizione

La definizione più accettata di usabilità fa riferimento alla norma ISO 9241.

Usabilità è il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione, in uno specifico contesto d’uso. Da questa definizione risulta subito evidente che ogni volta che si parla di usabilità ci si riferisce sempre al contesto d’uso del prodotto stesso, contesto evidenziato sia dalla particolare classe di utenti (esperto vs naive) sia dal particolare tipo di compito svolto con l’ausilio del prodotto stesso. Su questi aspetti si tornerà più diffusamente nel capitolo relativo alla valutazione.

Il concetto di usabilità viene sviluppato all’interno dell'ergonomia* tradizionale ma, fin dal suo sorgere, ha avuto forti rapporti con l’ergonomia cognitiva e, più in particolare, con gli studi volti a migliorare l'usabilità dei prodotti a base informatica, soprattutto il software (Bagnara 1987). Concettualmente l’usabilità di un prodotto, e più in particolare di un prodotto a base software, misura la distanza cognitiva fra il "design model" (modello del prodotto e delle sue modalità d'uso possedute dal progettista ed incorporati nel software) e lo "user model" (modello di funzionamento del prodotto che l'utente si costruisce e che regola l'interazione col prodotto): quanto più i due modelli sono vicini, tanto meno l'usabilità è un problema (Norman e Draper 1986).

In questa prospettiva assume rilevanza cruciale l'interfaccia del prodotto: essa deve rendere immediatamente conto delle possibilità, dei limiti e delle modalità di funzionamento del prodotto evidenziando la relazione tra le azioni che l'utente può compiere sull'interfaccia stessa (manipolare oggetti, spostarli, scrivere, ecc.) ed i risultati che può ottenere, non le operazioni e computazioni che consentono quelle azioni.

In particolare, nel concetto di usabilità vanno identificate quattro dimensioni principali: l’efficienza (efficiency), la facilità di apprendimento (learnability), la facilità di ricordare i comandi principali (memorability), la soddisfazione nell’uso (satisfaction).

Va infine sottolineato che il concetto di usabilità di un prodotto è un concetto soprattutto "pratico", la cui analisi deve fornire linee guida operative per la progettazione. Infatti al centro dell’usabilità c’è la consapevolezza che ogni alternativa di progettazione deve essere valutata il più presto possibile con gli utenti potenziali del prodotto stesso. L’obiettivo delle valutazioni è quello di assicurare che i prodotti a base software siano caratterizzati da: piccoli tempi di apprendimento, rapida esecuzione dei compiti, basso tasso di errore, facilità di ricordare le istruzioni di base, alta soddisfazione dell’utente (Schneiderman 1992). A questo proposito sono state elaborate linee guida per i progettisti di tecnologie multimediali volte a costruire interfacce sempre più facili da usare (ad esempio, Nielsen 1993; Dumas e Redish, 1994, ecc.)

Anche se l’introduzione di istanze di usabilità nei team di progettazione continua ad incontrare difficoltà (di cui i progettisti sono spesso incolpevoli**), va sempre più affermandosi l'idea che l'usabilità è una componente importante della qualità di un prodotto a base informatica e quindi un fattore di vantaggio competitivo.

*In questo lavoro i termini ergonomia (ergonomics) e fattori umani (human factors) sono utilizzati come sinonimi.

**Uno studioso attento a queste tematiche come Bannon racconta che, all’inizio della sua attività di progettista in una grande organizzazione, venne incaricato di sviluppare una nuova interfaccia per un sistema già in funzione. Alla sua domanda di parlare con alcune persone che già usavano quel sistema, gli venne risposto che non poteva per ragioni di politica dell’organizzazione. Il risultato fu che Bannon fu costretto a spendere alcuni mesi nell’impresa folle di sviluppare una serie di compiti logicamente coerenti basandosi sulle specifiche scritte che gli erano state fornite (Mantovani 1995).